La Storia
Negli anni settanta, quando nasce “Happy Days“, gli U.S.A. sono in un periodo di crisi, sia per la guerra del Vietnam sia per l’inflazione.
Questa situazione influenza anche il mondo dello spettacolo che sposta i suoi interessi verso i tempi passati che erano privi di problemi: inizia il revival nostalgico degli anni 50.
Nel 1970 la ABC voleva andare oltre gli anni 50, per realizzare la nuova edizione di una popolarissima trasmissione “I remember mama”, ambientata negli anni 30, pensando che gli anni 30 fossero ancora meglio degli anni 50.
Così scegliendo fra numerosi autori, la rete televisiva ABC incaricò Garry Marshall di realizzare questo progetto.
Marshall, autore già affermato sia in ambito televisivo che cinematografico, in un primo momento rifiutò la proposta in quanto gli anni 30 non lo interessavano, ma propose alla ABC di realizzare qualcosa ambientata negli anni 50, i “suoi” anni.
Pertanto Marshall iniziò il lavoro e diede vita alla Famiglia Cunningham, realizzando il “pilot” di mezz’ora “A new family in town” con Ron Howard, Marion Ross, Anson Williams nei personaggi che conosciamo, mentre Mr. Cunningham era interpretato dall’attore Harold Gould.
L’esito di questo telefilm fu deludente e alla fine la ABC lo utilizzò come un episodio della serie “Love American style” col titolo “Love and happy days”.
Nel frattempo, però, il revival degli anni 50 iniziò a prendere piede con il successo teatrale del musical “Grease” e soprattutto col successo del film “American graffiti” (anche se ambientato nel 1962).
Così il “nostro” telefilm, pur essendo stato concepito anni prima, sfruttò questo successo per essere definitivamente realizzato.
La ABC spinse Marshall affinché riprendesse il vecchio progetto, ma a condizione che fossero apportate alcune modifiche, inserendo il tema delle “bande” giovanili ed il “fattore” auto.
Con alcune riserve su queste modifiche, Marshall riprese il lavoro che lo porterà a realizzare “Happy Days” così come lo conosciamo. Insieme a Toni Miller e Ed Mikis, Marshall decise che il tema “bande” doveva essere presentato in forma attenuata ed iniziò a prendere forma il personaggio di Fonzie.
Alla base di tutto c’era però il fatto che gli anni 50 in realtà servivano da sfondo per affrontare i problemi tipici degli adolescenti, evitando quegli aspetti della gioventù contemporanea, come la droga o cose simili, che sarebbero stati necessari per dare realismo.
Ambientando tutto negli anni 50 si poteva parlare dei giovani senza affrontare certe tematiche.
Così Marshall e c. decisero i “temi” base intorno ai quali dovevano girare le storie: la famiglia, i problemi adolescenziali soprattutto nei rapporti con le ragazze, il “grande Fonzie” e i cosiddetti “momenti di riflessione” dove rientravano tutte le tematiche extra famigliari.
Fissati i temi, bisognava scegliere il cast. Per il personaggio di Fonzie, Marshall pensava ad un ragazzo alto e ben messo, biondo che si esprimesse senza parlare, come un duro.
Però un giorno Tom Miller, responsabile del cast, arrivò dicendo che aveva trovato l’attore giusto era….Henry Winkler.
Appena lo vide anche Marshall rimase impressionato perché’ Winkler era un Fonzie perfetto, anche se lontano dai caratteri che aveva immaginato. Nell’inventare il personaggio di Fonzie, Marshall aveva pensato di creare un ragazzo che avesse appena lasciato la scuola e fosse più vecchio ed esperto di Richie e gli altri.
Non potendo far vedere in tv risse o altro, Fonzie diventa così un ex membro della banda dei Falcons (nome della banda del Marshall giovane) che si è messo a lavorare.
Per il nome subitosi pensò ad uno d’origine italiana, e dapprima fu scelto Carmine Ragusa, “il grande Ragoo”, ma Marshall non ne era molto convinto, finché non saltò fuori il nome Arthur Fonzarelli, “il grande Fonzie”!
Per le attrice, Marion Ross aveva già impersonato la Signora Cunningham nel pilot “Love American style” e andava benissimo; per la figlia Joanie, in una prima prova era stata scelta un’altra attrice, ma poi Marshall scelse Erin Moran con la quale aveva già lavorato e che risultava essere molto divertente.
Per Richie, la ABC spingeva per l’attore Robby Benson, perché Ron Howard, presente anche lui nel pilot, era ritenuto troppo “normale”, ma Marshall puntava proprio su questo e scelse Ron Howard, anche perché pur essendo molto giovane, era già un attore esperto e risultava simpatico.
Il nome Richie Cunningham era quello di un ragazzo coetaneo di Marshall che frequentava la stessa parrocchia.
Rimanevano i personaggi degli amici di Richie e del padre. Per Mr. Cunningham nel pilot c’era l’attore Harold Gould, che però era impegnato e così scelsero Tom Bosley, un padre “normale” come desiderava Marshall a differenza della ABC e poi Tom Bosley era un attore rodato che serviva per far “girare” un gruppo di giovani attori.
Per Potsie, nome preso da un compagno di scuola della moglie di Garry Marshall, si scelse Anson Williams, già nel pilot, che recitava bene con Ron Howard.
Ai provini si era presentato però anche il giovane attore Don Most, che fu scartato per i capelli rossi, come Richie, mentre per Potsie si cercava un attore bruno.
Comunque Don Most risultò molto simpatico e Marshall decise di creare il personaggio di Ralph Malph nome che in principio doveva essere per un giocatore di football.
Ecco come Marshall e i suoi collaboratori avevano scelto il cast del nuovo telefilm che da li a poco avrebbe spopolato, regalando agli attori un successo indescrivibile, prima in America e poi in tutto il mondo.
Così nel 1973 dopo la scelta degli attori e delle tematiche, prima d’iniziare le riprese bisognava ambientare il telefilm sia da un punto di vista temporale (recuperando tutto ciò che era anni ’50, compresi costumi e scene) sia da un punto di vista geografico.
Anche se Marshall era nato a New York, optò per Milwaukee, la città natale di Tom Miller, che rappresentava una specie di compromesso fra l’America dell’ est e dell’ ovest.
Tuttavia si diede un’ ambientazione “neutra” in modo che non ci fosse nessun riferimento preciso ad alcuna località per rendere più agevole il lavoro degli sceneggiatori che altrimenti avrebbero dovuto fare più attenzione agli elementi superficiali degli anni 50 che cambiavano da ubicazione ad ubicazione.
Questo all’ inizio creò un po’ di perplessità nello spettatore, che poi, affezionandosi ai personaggi , non fece più caso a queste cose.
Così a distanza di tre anni dalla realizzazione del pilot “Love american style” finalmente il nostro “Happydays” ebbe inizio e si realizzò una serie di 16 episodi per la stagione televisiva 1973-74.
Anche se l’idea d’ introdurre il tema delle bande giovanili era stata della ABC, quando il personaggio di Fonzie vide la luce la ABC lo trovò troppo “duro” .
Per Marshall il vero “duro” doveva parlare poco (infatti nel primo episodio Fonzie pronuncia pochissime parole), mentre per la ABC era vero il contrario.
Dopo aver realizzato il primo episodio Marshall andò alle Hawaii per lavorare a “the Odd Couple” e lasciò il set in mano al suo amico Bob Brunner.
Al suo ritorno ebbe la sorpresa di trovare Fonzie in giacca a vento e mocassini, che non si distingueva dagli altri personaggi !! Era stata la ABC che aveva fatto forti pressioni su Brunner affinché modificasse il personaggio di Fonzie.
Anche Winkler, che aveva contribuito alla realizzazione di Fonzie, era alquanto deluso per questo cambiamento e riteneva che il suo personaggio fosse stato rovinato dalle modifiche.
Marshall infuriato pose questa domanda ai responsabili della ABC “Chi va in moto in giacca a vento ?” La ABC si arrese, a patto che Fonzie indossasse il giubbotto di pelle solo quando era in moto…e Fonzie non comparve mai più senza la moto! Marshall riteneva che Fonzie dovesse rispecchiare la realtà, mentre la ABC temeva che il personaggio risultasse troppo duro.
Tuttavia il duro anni ’50 aveva un suo codice morale , con forti valori tradizionali: Dio, la Patria e la Famiglia. Così si decise di dare spazio a questo “lato buono” di Fonzie.
Nel Gennaio 1974 venne trasmesso il primo episodio di “Happy Days” e fu subito un successo.
Dopo la prima serie però, per contrastare meglio i programmi concorrenti, si pensò di rendere il telefilm più divertente.
A questo scopo vennero apportate due modifiche: per primo, essendo l’umorismo più controllabile negli interni, Marshall ridusse al minimo le riprese in esterni.
In secondo luogo si cominciò a girare di fronte ad un pubblico vero, come in teatro, perché gli attori recitano meglio di fronte ad una platea.
Fu un successo ancora più grande. Con la terza serie si pensò di dare ancora più spazio a Fonzie anche perché cominciava ad essere il personaggio più amato , che Winkler aveva contribuito a rendere caratteristico, inventando i tipici “Hey hey hey” ed altre espressioni nate in diretta sul set.
Così la nuova parola d’ordine della ABC fu “dare più spazio a Fonzie”. Marshall dovette nuovamente modificare l’impostazione del telefilm , senza però snaturare il personaggio di Fonzie che a lui era particolarmente caro.
La soluzione fu quella di trasferire Fonzie nella casa dei Cunningham, nell’ appartamento sopra il garage, con il primo episodio della terza serie e il pubblico di “Happy days” incominciò a vedere Fonzie più come un eroe che come un duro: si diede così più spazio al lato “buono” di Fonzie e …alla sua moto. Per questo nacque l’episodio del record del salto dei bidoni con la moto.
Il dare più spazio a Fonzie poteva creare, ipoteticamente, dei problemi con gli altri attori, ma così non fu perchè tutti gli attori sapevano che per continuare bisognava avere successo e Fonzie era il personaggio che il pubblico chiedeva e che permetteva ad “Happy days” di avere ascolti record.
Fondamentale fu anche il clima d’amicizia che c’era fra tutti gli attori ed in particolare fra Henry Winkler e Ron Howarde che spiega come “Happy days” sia durato per dieci anni.
Successivamente Ron Howard e Don Most decisero di lasciare il set e vennero introdotti nuovi personaggi con modifiche rispetto all’origine , per permettere al nostro telefilm di adeguarsi ai gusti degli spettatori delle nuove generazioni e far così entrare “Happy days” nella Storia della televisione.